lunedì 24 settembre 2012

Sentirsi realizzati!

"Solo il 20% delle ragioni per cui non stai raggiungendo i tuoi obiettivi è all'esterno. Tutto il resto dipende da te". 
Brian Tracy



Ciao, 
oggi più che mai si sente parlare di concetti quali "realizzazione", "raggiungimento dei propri obiettivi", di "senso della vita". 
Certo, ogni giorno, in famiglia come al lavoro, ci viene chiesto molto, e anche noi vorremmo sempre il meglio da noi stessi e dagli altri. 

Ma siamo davvero disposti a dare il massimo per ottenere ciò che desideriamo? 

Premesso che è molto più semplice ed economico (in termini di risorse ed impegno) pretendere dagli altri piuttosto che da noi stessi, mi confronto personalmente con persone che hanno tanti sogni nel cassetto, ma che passano il tempo a lamentarsi, o ad ogni modo senza focalizzare la propria attenzione a pianificare le proprie azioni con scrupolosità. 

Nella prima schiera, quella dei "lamentosi", rientrano tutti coloro che dicono di sentirsi meglio dopo "essersi sfogati", cioè dopo aver passato del tempo prezioso a piangersi addosso, elencando tutte le cose che non vanno, che non funzionano, ponendosi nella condizione di vittime sacrificali: perché capitano tutte a me?! Queste persone dimenticano che tutto il tempo dedicato a lamentarsi in una giornata toglierà inevitabilmente spazio al tempo e alle energie necessarie per lavorare sulle soluzioni. Perché alla fine lamentarsi è faticoso, oltre che poco funzionale!

Nell'altra schiera rientrano coloro che magari si mettono in moto per raggiungere i risultati sperati, dedicando però poco tempo alla pianificazione strategica degli obiettivi, che comprende anche la creazione degli strumenti più adatti per conseguirli. Prendiamo ad esempio la ricerca del lavoro, tema a me molto caro e sul quale ho scritto diversi post in passato. Giorni fa ho osservato una ragazza, con un pacco di curriculum in mano, che entrava in tutti i negozi del quartiere dicendo: "posso lasciare il mio curriculum?" in modo molto affrettato e approssimativo, per poi scappare via. Leggendo poi il suo cv, ho potuto constatare come fosse scritto in modo elementare e senza dettagli di valore sulle sue esperienze professionali. 
Allora ho fatto alcune considerazioni: 
- evidentemente questa ragazza non ha le idee chiare. Va bene desiderare un lavoro, magari nel commercio, ma bussare in tutte le attività commerciali, di categorie completamente differenti, dimostra che non ha un obiettivo ben formato e definito: lavorare in un negozio di telefonia è ben diverso che farlo in uno showroom di abbigliamento, un bar o un negozio per animali. Questa persona ha dato vita ad una ricerca indifferenziata, e personalmente non assumerei mai una persona che dimostra di non avere le idee chiare; 
- ottima la scelta di presentarti di persona ai tuoi possibili datori di lavoro: fallo quantomeno in modo professionale, così da lasciare un buon ricordo di te; e non scappare via come una ladra!
- uscita dal punto vendita, della persona resta il suo curriculum: meglio lasciare una fotografia dettagliata e professionale di sé, con particolare evidenza dei propri punti di forza, oppure 2 pagine di semplice carta straccia? 
In questo genere di persone ci saranno quelle che poi si lamenteranno dicendo "ho mandato centinaia di cv ma non ho avuto alcuna risposta". Chiedetevi il perché, e soprattuto cercate di capire COME pianificare strategie di successo. 

Ci saranno sempre degli ostacoli lungo il nostro cammino, ed è per questo che il modo nel quale ci prepariamo, studiamo e programmiamo le nostre azioni fa davvero la differenza. 

Su http://www.briantracy.com trovi l'ebook gratuito "Goal setting success" di Brian Tracy, che ti sarà molto utile per pianificare i tuoi obiettivi. 

Ti auguro di tutto cuore di fare centro!!