lunedì 29 ottobre 2012

Essere preparati è tutto

"Essere preparati è tutto" Gian Paolo Montali

In questi giorni, leggendo "Scoiattoli e tacchini", il libro di Gian Paolo Montali, ho incontrato più volte questa frase, che raccontata con la sua passione ed esperienza di coach vincente, invita a riflettere profondamente su se stessi. 
Nella vita quotidiana mi confronto con molte persone, che spesso con le loro parole alimentano la cultura dell'alibi proprio per non fare i conti con la realtà, ovvero la loro preparazione non adeguata alla sfida che stanno affrontando. 

Ti faccio degli esempi. A chi dice che non trova lavoro io chiedo "cosa fai ogni giorno per poter ottenere il lavoro dei tuoi sogni?", "quanto tempo dedichi allo sviluppo del tuo network lavorativo?". 
A chi mi dice "l'azienda dovrebbe fare di più... dovrebbe investire maggiormente... servirebbero nuove iniziative..." io rispondo: "stai utilizzando al meglio tutti gli strumenti che hai già a disposizione? Alla luce delle tue esperienze, quali soluzioni proponi?".
Spesso davanti a queste domande ci sono risposte evasive o silenzi imbarazzanti!

Essere preparati, sempre, costa fatica, sacrificio, significa perseverare con una volontà di ferro. E solo quando affronti le tue sfide al top, con la giusta preparazione, allora riesci anche ad elaborare nuove strategie, soluzioni che ti portano ad alzare il tuo standard. Questo ti porta a strutturare un tuo metodo (se ancora non ce l'hai), ad affinarlo giorno dopo giorno, a vivere con slancio e passione tutto quello che fai, a condividere soluzioni e nuove idee anziché lamentele. 



Il racconto di Montali è la storia di una vita fondata su un sogno, alimentato da duro lavoro, metodo e disciplina. E' una splendida dimostrazione di quanto il successo sia scienza, raggiungibile attraverso una rigorosa pianificazione, spirito di sacrificio e tanto cuore!



lunedì 22 ottobre 2012

Non farti trattare da asino!

"Se tratti le persone come asini otterrai performance da asini"
da "Coaching", di John Whitmore

Leggendo questa frase sono tornato indietro nel tempo, ripensando alle mie esperienze lavorative e ai racconti di amici e conoscenti. 
L'elemento comune a molte di queste esperienze è quello della "fretta da risultati". Da una parte, per molti manager, è più semplice dire ai loro collaboratori cosa fare e come farlo, credendo di garantirsi un'esecuzione efficace delle direttive aziendali, e dall'altra molti collaboratori eseguono diligentemente, rinviando il momento in cui inizieranno a pensare con la loro testa. 
Con questo non voglio dire che non si debbano rispettare le gerarchie aziendali! Dico solo che, a volte, ci debba essere più spazio per la condivisione di idee, per la cooperazione costruttiva all'interno dei team di lavoro. 
Credo che questo sia un passaggio fondamentale per alimentare l'entusiasmo e la passione delle persone, elementi che danno un grande contributo alla loro crescita, personale e professionale. 



Essere pienamente consapevoli e responsabili di quello che si fa è la chiave della propria realizzazione, il punto di partenza di una vita fatta di autonomia intellettuale e grandi risultati!!