mercoledì 30 dicembre 2015

La ricetta dell'innovazione

Prendo spunto da un articolo pubblicato su Corriere.it il 29 dicembre 2015, dal titolo "La grande ricchezza sprecata. Solo l' 1,3% del PIL va all'innovazione", di Massimo Sideri (se vuoi leggere l'articolo clicca qui). 

L'innovazione è un tema a me molto caro, e in questo articolo si approfondisce il tema analizzando il rapporto tra gli investimenti in innovazione e la crescita economica delle varie Nazioni. 
La situazione dell'Italia è sconcertante: tra le prime al mondo per pubblicazioni, tra le ultime per investimenti in start up e progetti innovativi.

Questo articolo, avvalorato da numeri e fonti autorevoli, mi sta facendo riflettere ancora una volta su quanto la teoria (come le pubblicazioni scientifiche) e la pratica (gli investimenti e la realizzazione di progetti innovativi) possano essere separate da solchi profondi. E questo discorso può essere riportato anche nella nostra vita quotidiana. 

L'Italia, ma non solo, è ancora schiava della cultura accademica, fatta di "sudate carte" ma spesso lontana dal mondo reale, estremamente dinamico. Ne parla molto bene Ken Robinson in questo video, che ti consiglio di seguire attentamente prima di continuare nella lettura del post. 



I social network evidenziano spesso il peggio di quello che le persone possono offrire: se c'è qualcosa che non va, sicuramente se ne parla su Facebook. Ci stiamo abituando a commentare, spesso in modo distruttivo, senza agire, senza dare vita ad una strategia per migliorare la nostra situazione e quella della nostra comunità. E' troppo comodo!

Personalmente ho identificato un processo di innovazione molto semplice nella sua struttura, ma che può risultare dannatamente complesso per chi non è particolarmente votato al pensiero laterale e all'azione. L'innovazione può partire dal miglioramento della nostra situazione lavorativa, dalla creazione di nuove relazioni, dal miglioramento di alcuni processi, cioè da tutto quello che può farci stare bene e sviluppare i nostri talenti. 

Per essere un buon innovatore segui questi 3 passi: 

1) metti la testa fuori, confrontati con persone che possono essere fonte di ispirazione per te, impara dai migliori del tuo settore. Steve Jobs dice che le idee migliori non nascono stando rinchiusi in ufficio, ma parlando con le persone;

2) ritagliati dei momenti di tranquillità e isolamento per elaborare le nuove informazioni e trovare delle nuove connessioni tra esse, degli spunti che ti permettano di generare nuove soluzioni per il tuo "problema". 
Tanti mi guardano come un alieno quando dico che non ho la tv in camera da letto e che la sera spengo il cellulare: se sempre più persone controllano le notifiche sul proprio smartphone anche di notte, immagino che consigliare di spegnere telefono, tablet, pc durante il giorno per un paio d'ore suoni come una pazzia. Robin Sharma dice che "la dipendenza dalle distrazioni è la morte della produzione creativa": ritagliati il tuo momento "tech-free" durante la giornata, scoprirai che non potrai più farne a meno, e lo desidererai come una boccata di aria fresca; 

3) agisci con coraggio e generosità: i passi precedenti ti aiutano a trovare il tuo focus, a concentrarti sulla tua idea e a pianificare una strategia, e adesso è arrivato il momento di passare all'azione. 
Ricordi all'inizio del post la situazione dell'Italia? Come nazione è carente proprio nell'esecuzione, negli investimenti e nella messa in pratica di quanto prodotto in teoria. Sempre Sharma dice che "Una grande intuizione vale zero senza un'eccellente esecuzione". Sta a te mettere alla prova le tue idee, sostenerle davanti alle difficoltà e riuscire a cambiare lo stato delle cose. 

Internet può darci una grande mano in questo. Ti dò un ultimo suggerimento per trovare nuove idee. 
Personalmente mi capita di leggere articoli e interviste che hanno come protagonisti formatori prestigiosi, imprenditori innovatori che magari non conoscevo, e allora tramite i social, vedi Facebook e Linkedin, inizio a seguirli per imparare qualcosa in più da loro, mi capita di chiedere loro un contatto diretto tramite i social, proprio perché questa connessione con loro mi permette di trovare spunti operativi per la mia vita, personale e professionale.
I social network sono uno strumento molto potente (nel bene e nel male!), sta a te farne buon uso. 

domenica 20 dicembre 2015

Dimezza le scuse, raddoppia le azioni

Puntualmente, quando si avvicina la fine dell'anno, si fa un bilancio degli ultimi 12 mesi, al quale segue, molto spesso, una bella lista di buoni propositi per i prossimi 12 mesi. 

Ti è mai capitato di farlo? 
Prendiamo ad esempio questo stesso periodo dell'anno scorso: quanti progetti ti eri prefissato di realizzare? E di questi quanti hanno visto la luce? 

Trovare un lavoro, rimettersi in forma, smettere di fumare, avviare un'attività: qualsiasi cosa di veramente importante che tu voglia realizzare presuppone una strategia, che nel corso del tempo ti porterà a comporre il mosaico che hai in mente, tassello dopo tassello. 

Infatti per raggiungere un obiettivo non basta la buona volontà, il desiderare ardentemente che il nostro sogno si realizzi, ma c'è bisogno di strumenti specifici: in un'epoca super competitiva devi dare fondo a tutte le tue risorse, devi puntare davvero in alto per poter provare la gioia di sentirti davvero realizzato.

La prima cosa da tenere mente è proprio questa: "Le buone intenzioni valgono zero senza una grande esecuzione". 

 

Essere consapevoli di questo è il primo, fondamentale passo verso un cambiamento delle proprie abitudini e della propria condizione. Se sono consapevole di dover eseguire al meglio la mia strategia per dare forma concreta alle mie idee, allora inizierò a guardarmi intorno per capire a chi posso ispirarmi, quali sono gli esempi da seguire per svolgere al meglio la mia attività. 
Si, perché puoi raggiungere l'eccellenza con la dedizione quotidiana al tuo scopo, senza cercare alibi.


Sempre Robin Sharma dice che come prima cosa, se vuoi ottenere dei risultati, devi dimezzare le scuse e raddoppiare le azioni, avere quindi un focus totale su quello che vuoi realizzare, rifiutando l'idea dell'insuccesso. 
E' il sacrificio la fonte del successo personale: il tempo e le risorse di cui disponiamo, anche se abbondanti, sono pur sempre limitate: anche 1.000.000€, se speso, prima o poi finisce! Le giornate sono sempre di 24 ore, e le nostre energie non sono infinite.
Per questo dobbiamo costantemente fare dei sacrifici, dedicarci a qualcosa e rinunciare ad altro. Se voglio scrivere un libro, rinuncerò a delle ore di svago; se voglio apprendere nuove strategie per il mio business investirò in formazione di alto livello, attingendo magari dal budget per tanto desiderate vacanze estive. 
Quando sei disposto a fare queste rinunce, la strada verso il tuo successo personale si spiana, la tua leadership prende una forma sempre più definita.


Hai già fatto un bilancio del 2015? 
Cosa può farti fare il salto di qualità nel 2016? 
C'è un progetto, un'idea meravigliosa, che vuoi portare alla luce nei prossimi mesi? 
Allora rimboccati le maniche, pianifica il tuo percorso, fissa delle date fondamentali durante tutto il 2016, saranno i punti di svolta della tua vita.


venerdì 11 dicembre 2015

Qual è la tua "musa ispiratrice"?

"Il cambiamento impaurisce i timidi e ispira i coraggiosi"
                                                                Robin Sharma

Ci sono momenti nella vita nei quali diventa fondamentale fermarsi a riflettere: per fare un bilancio delle proprie esperienze, per "tirare il fiato", per capire cosa vogliamo fare da grandi. 
Possono essere diversi i motivi che fanno emergere l'esigenza di fare il punto della situazione, e spesso il fattore scatenante è il cambiamento: un evento più o meno inaspettato, delle circostanze che cambiano, nuove persone che entrano nella nostra vita, altre che ne escono... sono tutti elementi che mettono alla prova il nostro equilibrio. Cambiano dei punti fermi della nostra vita, e noi dobbiamo capire come ritrovare l'equilibrio. 
Nel fare questo ci aiuta una riflessione profonda sui nostri valori, su ciò che è veramente importante per noi nella nostra vita: cambiano le circostanze intorno a noi, ci può essere tolto o dato un lavoro, la forma fisica può cambiare, ed è proprio in queste situazioni che i nostri valori sono la bussola che orienta i nostri comportamenti davanti ai cambiamenti. 

Questo è il punto di partenza che mi ha fatto soffermare sulla frase di Robin Sharma che ho riportato: se hai ben chiari i tuoi valori, quindi sai cosa vuoi davvero dalla vita, affronterai i cambiamenti con coraggio, e saranno per te di ispirazione per rendere la tua vita sempre più soddisfacente. 
D'altro canto, se non hai le idee chiare sui tuoi valori e su quello che desideri di più dalla vita, ogni cambiamento rischia di intimorirti, perché mina i fragili equilibri sui quali stai costruendo le tue esperienze quotidiane. 


Qual è il tuo atteggiamento davanti al cambiamento? 
C'è un'esperienza che ti ha messo seriamente alla prova, e che hai affrontato con coraggio? Se ti va raccontala commentando il post. 

Clicca infine sulla copertina per scaricare l'anteprima gratuita del mio ebook "Scopri i tuoi valori", nel quale approfondisco il tema dei valori e di quanto sia importante la consapevolezza dei propri valori per elevare la qualità della nostra vita.
Fatti ispirare dai tuoi valori per rendere la tua vita proprio come l'hai sempre desiderata. 

mercoledì 2 dicembre 2015

Il tuo allenamento quotidiano

Ciao, 
oggi riprendo una frase di Robin Sharma:


Ti è mai capitato di desiderare ardentemente qualcosa, e di lottare quotidianamente per ottenerla? 

Nell'era di internet, dove ogni tipo di informazione è alla portata di 1 clic, sembra tutto estremamente semplice e e immediato, quando in realtà ogni grande successo è sempre dovuto ad un lavoro di preparazione lungo e quasi mai in discesa. 

Il mio mentore, Ciro Imparato, diceva sempre che nella vita c'è bisogno di un sogno e di un metodo: è bello sognare, ma se lo facciamo applicando meticolosamente e quotidianamente un metodo, i nostri sogni possono diventare realtà. Ciro è stato un grande esempio di dedizione ai suoi sogni, e sono onorato che abbia illuminato anche il mio percorso. 

Anche per la mia esperienza personale, quindi, ci sono 3 elementi fondamentali per raggiungere il proprio successo personale: 

- allenamento quotidiano, quindi un metodo; 
- pazienza infinita;
- un sogno da realizzare. 

Pensa a uno dei tuoi più grandi sogni. Cosa hai fatto, o stai facendo, per realizzarlo? Tieni traccia dei tuoi progressi quotidiani? Ti confronti con persone che possono essere di ispirazione per te? 

Soprattutto nei momenti di scoramento possiamo tendere a chiuderci in noi stessi, quando in realtà quello è il momento migliore per aprirsi agli altri, cercando supporto e linfa vitale per ripartire con slancio. 
E' un gesto d'amore, verso noi stessi e verso il nostro sogno, quella "creatura" che nasce dal profondo del nostro animo e che vogliamo veder sbocciare in tutto il suo splendore il prima possibile.

In questi giorni un grande esempio di questa dedizione ai propri sogni ce lo dà Kobe Bryant, campionissimo della NBA che ha appena annunciato il suo ritiro, pubblicando una lettera intensa dedicata al basket, la sua passione di una vita. 


Ti lascio riportandoti la lettera di Kobe. Leggila lentamente, più volte, falla risuonare fin nel profondo della tua anima: sarà per te una grande fonte di ispirazione. 

Caro basket, 
dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzini di mio padre 
e a lanciare immaginari tiri della vittoria nel Great Western Forum 
ho saputo che una cosa era reale:
mi ero innamorato di te.
Un amore così profondo che ti ho dato tutto 
dalla mia mente al mio corpo 
dal mio spirito alla mia anima.
Da bambino di 6 anni 
profondamente innamorato di te 
non ho mai visto la fine del tunnel. 
Vedevo solo me stesso 
correre fuori da uno.
E quindi ho corso. 
Ho corso su e giù per ogni parquet 
dietro ad ogni palla persa per te. 
Hai chiesto il mio impegno 
ti ho dato il mio cuore 
perché c’era tanto altro dietro.
Ho giocato nonostante il sudore e il dolore 
non per vincere una sfida 
ma perché TU mi avevi chiamato. 
Ho fatto tutto per TE 
perché è quello che fai 
quando qualcuno ti fa sentire vivo 
come tu mi hai fatto sentire.
Hai fatto vivere a un bambino di 6 anni il suo sogno di essere un Laker 
e per questo ti amerò per sempre. 
Ma non posso amarti più con la stessa ossessione. 
Questa stagione è tutto quello che mi resta. 
Il mio cuore può sopportare la battaglia 
la mia mente può gestire la fatica 
ma il mio corpo sa che è ora di dire addio.
E va bene. 
Sono pronto a lasciarti andare. 
E voglio che tu lo sappia 
così entrambi possiamo assaporare ogni momento che ci rimane insieme. 
I momenti buoni e quelli meno buoni.
Ci siamo dati entrambi tutto quello che avevamo. 
E sappiamo entrambi, indipendentemente da cosa farò, 
che rimarrò per sempre quel bambino 
con i calzini arrotolati 
bidone della spazzatura nell’angolo 
5 secondi da giocare. 
Palla tra le mie mani. 
5… 4… 3… 2… 1…
Ti amerò per sempre,
Kobe