lunedì 20 maggio 2013

Le ali di Jonathan

Ti è mai capitato di rileggere un libro a distanza di tempo?
Parlo di quei libri di cui ti innamori dopo poche pagine, che ti lasciano un insegnamento che ti porti dentro. Quali emozioni hai provato facendolo?
In questi giorni mi sto dedicando alla rilettura di "Controvento", di Ambrogio Fogar (clicca qui per leggere la sua biografia). Fin da bambino mi sono sempre appassionato alle avventure di Fogar, grazie al suo programma tv "Jonathan dimensione avventura": un inno alla libertà, alla voglia di guardare le meraviglie della natura con gli occhi di un bambino.



Nel 1992 la vita di Ambrogio Fogar cambia radicalmente, dopo un incidente in auto durante una tappa di un rally in Turkmenistan. Da quel giorno Fogar è stato condannato all'immobilità totale: cambiano priorità, cambiano gli occhi con i quali guarda il mondo, ma la sua voglia di viaggiare, di sognare, di sperare, diventano ancora più travolgenti. E "Controvento" è un dialogo aperto con i suoi fan, con chi ha ammirato le sue avventure, contemplato le sue imprese e sognato insieme a lui.

L'essenza dello spirito libero di Fogar è racchiuso in questo passo del suo libro, rivolto ai giovani: "Andate all'aria aperta, correte o passeggiate nei prati e nei boschi. Vi sentirete liberi, scoprirete sensazioni e suoni dimenticati, lo stormire delle foglie e il frullare degli uccelli. Tornate a vivere una vita  semplice, ma carica di valori, e ogni nuovo giorno vi troverà migliori. Fermatevi a contemplare un tramonto, ad ascoltare il silenzio delle notti stellate o l'allegro chiacchierio di un torrente. Non vi sentirete più soli".

Le emozioni che regala questo viaggio con Fogar, sfogliando le pagine di una vita vissuta controvento e cercando sempre il limite, sono intense, travolgenti, vive più che mai.


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