lunedì 23 dicembre 2013

Qui e ora

Non guardare al passato con rabbia o al futuro con ansia, ma guardati intorno con attenzione. 
James Thurber

Stamattina ho letto questa frase che mi ha fatto fermare a riflettere. Quante volte, durante una giornata, permettiamo a dei pensieri "funesti", e non legati alla situazione che stiamo vivendo in quel momento, di turbare il nostro stato d'animo, influenzando negativamente la qualità del nostro tempo presente? 
Ogni giorno mi confronto con molte persone, e trovo chi ti allieta la giornata con un sorriso, chi si presenta arrabbiato con il mondo intero, convinto che tutti ce l'abbiano con lui, chi è costantemente indeciso sulle scelte da prendere, preoccupato da possibili eventi futuri avversi. 
E la frase di James Thurber mi ha riportato a pensare a queste situazioni, e a quanto sia importante cercare di migliorare la nostra qualità della vita cogliendo tutte le opportunità che il mondo ci offre. E' possibile fare questo vivendo intensamente il presente, perché solo in questo modo ci possiamo concentrare al 100% con le persone che incontriamo, assaporando il piacere di una relazione umana, ricca di calore e positività. Solo così, dedicandoci con tutti noi stessi ai nostri progetti, alle sfide quotidiane, agli affetti, riempiamo la nostra vita di entusiasmo, voglia di crescere, realizzando un presente florido, che creerà un futuro luminoso (sicuramente non da guardare con preoccupazione). Col passare del tempo, poi, guardandoci indietro, non potremo che essere sereni e felici di quanto fatto: la rabbia e il rimpianto non trovano terreno fertile dove vivono condivisione, rispetto e valori profondi. 
Quale miglior periodo, come quello delle feste, può essere davvero prezioso per dedicare un po' di tempo a se stessi, per fare un bilancio della propria vita, e riscoprire quei gesti, quelle persone, quei momenti, che ci fanno sentire felici, sereni e con tanta energia positiva da investire in quello che più ci piace. 

In chiusura ecco per te il trailer di "The Shift. Il cambiamento", che contiene degli insegnamenti preziosissimi di Wayne Dyer, doppiato dal grande Ciro Imparato. Mettere al centro della propria vita i nostri valori profondi ci permette di godere di ogni attimo, magari con qualche sorriso in più sulle labbra.


sabato 30 novembre 2013

Leader di te stesso

Dopo settimane di intenso lavoro, incontri di confronto e pianificazione di azioni commerciali con imprenditori e addetti alle vendite, devo riconoscere che c'è un principio che accomuna le tante persone incontrate, ed è  l'essenza di uno spirito che non si arrende mai, che vuole ottenere sempre il meglio da se stesso e dagli altri. 
E' il principio del Kaizen, del miglioramento continuo di sé e del processo produttivo della propria azienda. 


In un periodo di forte cambiamento, e di particolare difficoltà per molti, come questo, mantenere alta l'attenzione sullo sviluppo della propria persona e del proprio business, così come sviluppare un approccio positivo e proattivo, ci permettono di avere una mente aperta, pronta ad accogliere le opportunità che durante la giornata sono pronte per essere colte. Non a caso, anche oggi, ci sono aziende che prosperano, e anche all'interno di uno stesso settore merceologico in un'area geografica omogenea, le performance dei vari operatori possono essere molto diverse tra loro. 
Questo processo di crescita ha come presupposto una forza d'animo incrollabile, e soprattutto una fede incrollabile nei propri valori: dobbiamo essere disposti a lottare per ciò che è davvero importante nella nostra vita, e un passo alla volta costruiamo un futuro migliore per noi stessi e per chi ci sta vicino. 
Se lo desideri puoi cliccare sulla copertina del mio ebook "Scopri i tuoi valori" (a destra della pagina), per scaricarne l'anteprima gratuita. Io personalmente ho intrapreso un percorso di auto analisi e di confronto costante con le persone davvero importanti per me, e tutto questo mi sta portando a vivere la mia vita con serenità e con tanta di voglia di fare bene e far del bene

Ti lascio con un video di Robin Sharma, ricco di consigli per intraprendere il tuo percorso di crescita, personale e professionale. Per essere leader di te stesso.
Clicca sull'immagine per vedere il video.




sabato 2 novembre 2013

Continua ad andare avanti


Keep moving forward, continua ad andare avanti.
Me lo ripeto tutte le volte che mi sento bloccato.
Il segreto per superare i periodi duri è solo continuare ad andare avanti.
Come diceva la cantante Joan Baez: "L'azione è l'antidoto alla disperazione".
In condizioni difficili continua a muoverti.
Continua solo a fare le scelte più intelligenti che puoi e ad agire quanto più umanamente riesci.
Basta che continui a fare progressi, non importa quanto possa sembrare difficile.
Basta che tu rimanga fuori dallo stallo.
Ricorda, ogni singola azione positiva deve fornire una conseguenza positiva, anche in condizioni negative. È una legge naturale.
Come dicono i giapponesi: cadi sette volte, rialzati otto.

(Robin Sharma, Leader who had no title)

Leggendo questo passo di Sharma si può comprendere quanto la semplicità di quello che dice sia frutto di esperienze lunghe e complesse. 
Ti è mai capitato di sentirti paralizzato, impotente, in circostanze dove proprio non potevi permettertelo?  A me è capitato diverse volte, e proprio per questo ho cercato di comprendere a fondo la lezione che quelle esperienze mi hanno dato. 

Lo sport, poi, ci dà degli esempi straordinari al riguardo. Ti sei mai trovato nel bel mezzo di un'attività fisica, ad esempio una corsa, ed entrare in crisi, con le forze che ti vengono meno, anche all'improvviso? Cosa succede se molli e ti fermi, cedendo alla fatica? Sarà molto difficile che tu riesca a ripartire, soprattutto con il ritmo che avevi prima di fermarti. E' proprio il principio di Robin Sharma che ci dà la soluzione a questa situazione: continua a correre, magari rallenta il ritmo ma non fermarti: in questo modo dai tempo al tuo corpo di recuperare e riprendere con maggior slancio. Il movimento ti permette di superare i tuoi limiti psico fisici, raggiungendo risultati che neanche immagineresti nei momenti di difficoltà, dove la tentazione di mollare tutto è quasi irresistibile.  

In questo contesto socio politico, poi, è proprio l'immobilismo che devasta l'esistenza di moltissime persone: bloccate davanti alle difficoltà, si abbandonano al lamento, all'autocommiserazione, alla disperazione, smarrendo quell'equilibrio e quella lucidità necessari per capire che solo "muovendosi", innescando un cambiamento con azioni nuove, possono puntare a migliorare la loro vita. E' proprio di equilibrio che si tratta, quella condizione di grande stabilità tra le sue risorse fisiche e psichiche, grazie alla quale riesci ad ottenere il meglio dalla vita proprio perché valorizzi al massimo le tue qualità. 


La strada che ognuno di noi è chiamato a percorrere è affascinante, misteriosa, le salite si alternano a discese, ma dal punto in cui siamo ora non riusciamo ad andare oltre la linea dell'orizzonte con il nostro sguardo. 


Con il cuore e l'intelletto, invece, possiamo pianificare, costruire, desiderare, in un movimento continuo che ci fa tendere ogni giorno di più verso il risultato sperato, verso ciò che più ci fa sentire vivi. 

Continua a correre! Eleverai il tuo spirito fino al punto di essere assoluto protagonista della tua vita. E scoprirai quanto è bello guardare al di là della linea dell'orizzonte. 



lunedì 15 luglio 2013

Il dono di Nick

Ciao, 
voglio condividere con te questo video di Nick Vujcic. Nick è un ragazzo che ha scelto di mettere la sua vita al servizio degli altri. Hai mai sentito parlare di lui? 


Guardando questo video ho riflettuto sulle sfide, o meglio, le opportunità che la vita ci offre, e che spesso non sappiamo sfruttare al meglio perché ci concentriamo su quello che non abbiamo, su come sarebbero andate le cose se fossimo stati più fortunati. 

Nick ci insegna una cosa fondamentale: "ciò su cui ti focalizzi si espande": senza "se" e senza "ma" decidi cosa vuoi fare della tua vita, e applicati per realizzare il tuo sogno. Troppo spesso vedo persone demotivate, che si disperano per quello che non hanno, e cercano la svolta attraverso scorciatoie che non pagano mai. 
In realtà credo che nella nostra vita dovremmo sviluppare la capacità di elaborare strategie, condividendole con le persone che sono davvero importanti per noi, consapevoli della nostra forza. Lo scoramento che oggi si vede sui volti e si ascolta nelle voci di tanti giovani è anche dato dall'incapacità di realizzare i propri sogni. E questo perché per i media fanno più audience (e quindi guadagni) le trasmissioni dove ci si aggredisce e si distrugge piuttosto che quelle dove si valorizzano cooperazione e condivisione, a scuola ciò che conta è il "cosa" e non il "come" (gli insegnanti si limitano a trasferire delle nozioni), lo sport nazionale è quello del lamento, e le nuove generazioni sono anestetizzate, non più in grado di sviluppare un pensiero creativo. 

Ne va della qualità della nostra vita, della possibilità di condurre un'esistenza appagante e illuminata. L'esempio di Nick è la dimostrazione della straordinarietà del potere della focalizzazione, e di quanto sia importante avere al proprio fianco un mentore, una persona in grado di guidarci attraverso esempi positivi, potenziando le nostre capacità anziché reprimendole. 

mercoledì 26 giugno 2013

La fiamma dell'innovazione


Se sei animato da un grande proposito o da un progetto straordinario, tutti i tuoi pensieri spezzeranno le loro catene: la mente trascenderà ogni limite, la coscienza si espanderà in ogni direzione, e ti ritroverai in un nuovo mondo, grande e meraviglioso. Forze nascoste, facoltà latenti si animeranno dentro di te e ti scoprirai migliore di quanto mai avresti immaginato di essere
Patanjali, filosofo indiano.


Nel mondo del lavoro si parla sempre più dell’importanza dell’entusiasmo, della necessità di mantenere vivo lo spirito d’iniziativa per non perdere competitività e mantenere una buona qualità della vita nell’ambiente di lavoro.
Ma come fare?
Partendo dalla mia esperienza posso affermare che la chiave di tutto è quella di coltivare l’innovazione: fai costantemente un bilancio dei risultati ottenuti, chiediti sempre in quali aspetti puoi migliorare, qual è il valore aggiunto che puoi portare alla tua azienda. 



Quando mi trovo ad affrontare questo discorso con persone demotivate, la risposta che ricevo è “sono solo un commesso… sono un impiegato, cosa posso fare di più di quello che mi chiedono?”.

Ti porto un esempio: apparentemente quello della cassiera in un ipermercato è un ruolo monotono, bisogna solo passare i codici a barre dei prodotti su un lettore ottico e incassare il denaro dai clienti.
Adesso pensa a tutte quelle volte che sei entrato in un punto vendita e ti sei confrontato con una cassiera. Com’è stata la tua esperienza? Io mi sono trovato molte volte davanti a persone dalla faccia triste, che mi hanno salutato a fatica, con il risultato di rendere sgradevoli quei 30 secondi di interazione, gli ultimi momenti che passi in un negozio e che in teoria dovrebbero essere piacevoli per lasciare nel cliente un buon ricordo di quell’esperienza di acquisto.
E allora qual è il valore aggiunto che può portare alla sua azienda un cassiere? Penso al fatto di accogliere i clienti con un sorriso, salutarli in modo cordiale, augurare loro una buona giornata in modo solare, facendoli sentire bene accetti e coccolati, e non come rompiscatole da liquidare. Questi comportamenti non sono scontati, altrimenti tutti i cassieri li metterebbero in pratica!
Con questo esempio voglio sottolineare il fatto che ognuno di noi può definire quale sia il valore aggiunto che può fare la differenza nel proprio lavoro, generando comportamenti innovativi, in grado di renderci davvero unici nel nostro ruolo.  

lunedì 20 maggio 2013

Le ali di Jonathan

Ti è mai capitato di rileggere un libro a distanza di tempo?
Parlo di quei libri di cui ti innamori dopo poche pagine, che ti lasciano un insegnamento che ti porti dentro. Quali emozioni hai provato facendolo?
In questi giorni mi sto dedicando alla rilettura di "Controvento", di Ambrogio Fogar (clicca qui per leggere la sua biografia). Fin da bambino mi sono sempre appassionato alle avventure di Fogar, grazie al suo programma tv "Jonathan dimensione avventura": un inno alla libertà, alla voglia di guardare le meraviglie della natura con gli occhi di un bambino.



Nel 1992 la vita di Ambrogio Fogar cambia radicalmente, dopo un incidente in auto durante una tappa di un rally in Turkmenistan. Da quel giorno Fogar è stato condannato all'immobilità totale: cambiano priorità, cambiano gli occhi con i quali guarda il mondo, ma la sua voglia di viaggiare, di sognare, di sperare, diventano ancora più travolgenti. E "Controvento" è un dialogo aperto con i suoi fan, con chi ha ammirato le sue avventure, contemplato le sue imprese e sognato insieme a lui.

L'essenza dello spirito libero di Fogar è racchiuso in questo passo del suo libro, rivolto ai giovani: "Andate all'aria aperta, correte o passeggiate nei prati e nei boschi. Vi sentirete liberi, scoprirete sensazioni e suoni dimenticati, lo stormire delle foglie e il frullare degli uccelli. Tornate a vivere una vita  semplice, ma carica di valori, e ogni nuovo giorno vi troverà migliori. Fermatevi a contemplare un tramonto, ad ascoltare il silenzio delle notti stellate o l'allegro chiacchierio di un torrente. Non vi sentirete più soli".

Le emozioni che regala questo viaggio con Fogar, sfogliando le pagine di una vita vissuta controvento e cercando sempre il limite, sono intense, travolgenti, vive più che mai.


venerdì 10 maggio 2013

Reputazione e successo al lavoro

Ciao, 
ti è mai capitato di sentirti poco considerato, o peggio ancora bistrattato, dal "mondo del lavoro"? Fosse anche per la mancata risposta alla tua candidatura per il lavoro dei tuoi sogni, o per essere stato scartato senza troppe spiegazioni dopo delle selezioni che ti è sembrato di affrontare alla grande. 
La prima domanda che ti faccio è: "cos'è per te il mondo del lavoro?" Tra poco ti darò la mia definizione, voglio prima fare altre considerazioni con te.

Nell'era di internet e dei social media di settore, come Linkedin per creare dei network professionali, è sempre più importante essere trasparenti e coerenti: bisogna quindi saper comunicare le proprie qualità, e nel momento in cui si è messi alla prova (con un colloquio, con delle attività sul campo), agire in modo coerente ai valori e alle qualità tanto decantate. Basta davvero poco a distruggere una buona reputazione costruita grazie ai tanti supporti (multimediali e reti di contatti) che abbiamo a disposizione: pensa ad una persona che si dichiara precisa, puntuale, orientata ai risultati, che già al primo colloquio si presenta in ritardo accampando scuse o, peggio ancora, senza scusarsi.
  
Troviamo poi tante persone che si lamentano di non trovare lavoro, che c'è poca considerazione per i lavoratori, e tra molte persone oneste e volenterose, realmente in difficoltà, si intrufolano dei cialtroni che in realtà meritano di non trovare una collocazione, perché sono stati i primi a bistrattare il lavoro o a ledere la loro stessa reputazione. Ecco perché desidero condividere con voi la mia idea di mondo del lavoro, che vedo come un sistema di relazioni che sviluppiamo con soggetti che hanno un ruolo attivo nel sistema socio economico, e con i quali puntiamo a stabilire relazioni professionali, con l'obiettivo di migliorare la nostra posizione economica, sociale, professionale. 



Partendo da questa definizione, quando vedo persone che il primo giorno di lavoro non si presentano senza neanche avvisare il datore di lavoro, che non si preparano dignitosamente per i colloqui, che dimostrano di non apprezzare gli investimenti che le aziende fanno su di loro, capisco come sia importante, in ognuno di noi, la voglia di emergere come professionisti, per fare davvero la differenza. E il vero professionista mette al servizio degli altri le proprie qualità umane, i suoi valori più profondi, oltre che la propria esperienza professionale. Solo così si può fare davvero un salto di qualità, e fare la differenza rispetto a chi vuole distruggere con la polemica piuttosto che unire e costruire, lamentarsi che le cose non vanno come dovrebbero anziché adoperarsi per migliorarle. 
Virginia Satir dice: "La vita non è quello che dovrebbe essere, è quello che è. E' il modo in cui l'affronti che fa la differenza"!

giovedì 25 aprile 2013

Il culto del lamento

Ciao, 
se hai letto altri miei post sai quanto io ci tenga al tema del lavoro, e come sia sempre impegnato a seguire le dinamiche legate anche al settore della selezione. Per fare questo periodicamente consulto gruppi di discussione su Linkedin, curioso di sapere quali sono le news sul mondo del lavoro e quelle relative a persone interessate a nuove opportunità professionali. 
Devo dire che sempre più spesso mi imbatto in discussioni nate da lamentele sterili e fini a loro stesse, di persone che vogliono sfogarsi, o peggio ancora, pensano di attirare in questo modo su di loro l'attenzioni di chissà quali aziende. Ti riporto un intervento, colto in uno di questi gruppi: 

"Mi chiedo è normale che uno per lavorare in provincia di ... deve per forza essere esclusivamente un Ingegnere Meccanico,informatico o Gestionale, un perito(chimico o meccanico) o un rappresentante(ufficialmente commerciale);parlare un ottimo inglese,francese e tedesco,conoscere a manetta Excel,SAP,CAD,disegno meccanico,Autocad, avere massimo 30 anni e minimo 5 anni di esperienza nel ruolo ricercato,automunito e pure di bella presenza!! Ma esistono veramente queste persone? Ma soprattutto chi mette questi annunci cerca veramente qualcuno da inserire in azienda,non si rende conto che a volte la tempistica "minima " media degli studi universitari è superiore ai 6 anni,o si vuole solo fare pubblicità?"

Certo che se vuoi dare visibilità al tuo profilo, sfruttare la visibilità del web e dei social network di settore per trovare nuove opportunità, credo che questa non sia la strategia migliore. Il fatto è che il culto del lamento è sempre più radicato, soprattutto tra quelle persone che sono a corto di idee, che non hanno strumenti per reagire e migliorare la situazione, e che si trincerano dietro generalizzazioni banali e piagnistei.


Per fortuna ci sono anche messaggi come questo, rari e per questo ancora più preziosi: 

"Forse...e dico forse ce l'ho fatta!!!!!!

Dopo nove mesi di disoccupazione ho trovato un impiego. Per ora è un contratto a tempo determinato ma va bene lo stesso!!!!!!
Ora almeno in fondo al mio tunnel vedo il puntino di luce!!!!!!!"


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