mercoledì 2 dicembre 2015

Il tuo allenamento quotidiano

Ciao, 
oggi riprendo una frase di Robin Sharma:


Ti è mai capitato di desiderare ardentemente qualcosa, e di lottare quotidianamente per ottenerla? 

Nell'era di internet, dove ogni tipo di informazione è alla portata di 1 clic, sembra tutto estremamente semplice e e immediato, quando in realtà ogni grande successo è sempre dovuto ad un lavoro di preparazione lungo e quasi mai in discesa. 

Il mio mentore, Ciro Imparato, diceva sempre che nella vita c'è bisogno di un sogno e di un metodo: è bello sognare, ma se lo facciamo applicando meticolosamente e quotidianamente un metodo, i nostri sogni possono diventare realtà. Ciro è stato un grande esempio di dedizione ai suoi sogni, e sono onorato che abbia illuminato anche il mio percorso. 

Anche per la mia esperienza personale, quindi, ci sono 3 elementi fondamentali per raggiungere il proprio successo personale: 

- allenamento quotidiano, quindi un metodo; 
- pazienza infinita;
- un sogno da realizzare. 

Pensa a uno dei tuoi più grandi sogni. Cosa hai fatto, o stai facendo, per realizzarlo? Tieni traccia dei tuoi progressi quotidiani? Ti confronti con persone che possono essere di ispirazione per te? 

Soprattutto nei momenti di scoramento possiamo tendere a chiuderci in noi stessi, quando in realtà quello è il momento migliore per aprirsi agli altri, cercando supporto e linfa vitale per ripartire con slancio. 
E' un gesto d'amore, verso noi stessi e verso il nostro sogno, quella "creatura" che nasce dal profondo del nostro animo e che vogliamo veder sbocciare in tutto il suo splendore il prima possibile.

In questi giorni un grande esempio di questa dedizione ai propri sogni ce lo dà Kobe Bryant, campionissimo della NBA che ha appena annunciato il suo ritiro, pubblicando una lettera intensa dedicata al basket, la sua passione di una vita. 


Ti lascio riportandoti la lettera di Kobe. Leggila lentamente, più volte, falla risuonare fin nel profondo della tua anima: sarà per te una grande fonte di ispirazione. 

Caro basket, 
dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzini di mio padre 
e a lanciare immaginari tiri della vittoria nel Great Western Forum 
ho saputo che una cosa era reale:
mi ero innamorato di te.
Un amore così profondo che ti ho dato tutto 
dalla mia mente al mio corpo 
dal mio spirito alla mia anima.
Da bambino di 6 anni 
profondamente innamorato di te 
non ho mai visto la fine del tunnel. 
Vedevo solo me stesso 
correre fuori da uno.
E quindi ho corso. 
Ho corso su e giù per ogni parquet 
dietro ad ogni palla persa per te. 
Hai chiesto il mio impegno 
ti ho dato il mio cuore 
perché c’era tanto altro dietro.
Ho giocato nonostante il sudore e il dolore 
non per vincere una sfida 
ma perché TU mi avevi chiamato. 
Ho fatto tutto per TE 
perché è quello che fai 
quando qualcuno ti fa sentire vivo 
come tu mi hai fatto sentire.
Hai fatto vivere a un bambino di 6 anni il suo sogno di essere un Laker 
e per questo ti amerò per sempre. 
Ma non posso amarti più con la stessa ossessione. 
Questa stagione è tutto quello che mi resta. 
Il mio cuore può sopportare la battaglia 
la mia mente può gestire la fatica 
ma il mio corpo sa che è ora di dire addio.
E va bene. 
Sono pronto a lasciarti andare. 
E voglio che tu lo sappia 
così entrambi possiamo assaporare ogni momento che ci rimane insieme. 
I momenti buoni e quelli meno buoni.
Ci siamo dati entrambi tutto quello che avevamo. 
E sappiamo entrambi, indipendentemente da cosa farò, 
che rimarrò per sempre quel bambino 
con i calzini arrotolati 
bidone della spazzatura nell’angolo 
5 secondi da giocare. 
Palla tra le mie mani. 
5… 4… 3… 2… 1…
Ti amerò per sempre,
Kobe

Nessun commento:

Posta un commento